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Sommario: L’uscita dal carbone nel mondo – l’Italia può essere un paese leader

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Sommario: L’uscita dal carbone nel mondo – l’Italia può essere un paese leader

Sempre più i governi riconoscono che l’uscita dal carbone per la produzione di energia elettrica offre riduzioni di emissioni di CO2 consistenti, rapide ed efficienti in termini di costo, allo stesso tempo dando spazio agli investimenti nell’energia pulita. Ma l’Italia è indietro rispetto agli altri paesi che si sono già attivati.

L’Italia ha un ottimo contesto di mercato energetico che le consentirebbe di abbandonare rapidamente il carbone nella produzione di energia elettrica. Finora, però, il governo italiano non si è impegnato in tal senso. La nuova Strategia energetica nazionale dovrebbe comprendere l’obbiettivo di uscire dal carbone entro il 2030 e identificare le politiche per raggiungere questo obbiettivo.

Alla luce del passo indietro dell’amministrazione Trump nell’intervento sul cambiamento climatico, è essenziale che gli altri paesi rafforzino il loro ruolo di leader. Nel 2017 l’Italia presiede il G7: è imperativo che mostri di essersi attivata in merito alla questione carbone, dimostrando coerenza con le proprie responsabilità del suo ruolo leader nel mondo.

Sommario

  • L’Italia deve stabilire un percorso preciso per l’eliminazione del carbone nella produzione di energia elettrica entro il 2030. Deve indirizzare gli investimenti nazionali verso l’energia pulita coerentemente con le proprie responsabilità del suo ruolo leader nel mondo. L’assenza di una strategia di uscita dal carbone metterà il paese sempre più sotto pressione.
  • Attualmente l’Italia è indietro rispetto ai Paesi del G7. Francia, Regno Unito e Canada sono i paesi più analoghi come riferimento: tutti e tre hanno annunciato l’impegno a uscire dal carbone per la produzione di energia elettrica (rispettivamente entro il 2023, 2025 e 2030).
  • In Europa, la Finlandia si è impegnata a adottare politiche per l’uscita dal carbone entro il 2030. Portogallo, Irlanda, Austria, Svezia e Danimarca stanno procedendo verso l’uscita dal carbone entro il 2025 circa. Il Belgio ha cessato l’impiego del carbone per la produzione di energia elettrica nel 2016.
  • Negli USA le leggi di mercato faranno proseguire la rapida riduzione delle centrali a carbone. La Germania ha iniziato a dismettere le centrali a carbone obsolete e ha proposto di formare una commissione nazionale per lo studio di politiche adeguate. Il Giappone stava promuovendo la costruzione di nuove centrali a carbone, ma anche questo paese sta annullando i progetti.
  • La maggioranza degli impianti a carbone in Europa e in Italia sono obsoleti. Molti dovrebbero chiudere nei primi anni dopo il 2020. Le politiche del carbone saranno sempre più centrali, con conseguenze positive e negative. I partiti già propongono soluzioni programmatiche che offrono un percorso proficuo per i lavoratori e la collettività. Nei Paesi Bassi è molto probabile che i negoziati di coalizione dopo il voto comprenderanno la valutazione di un programma di uscita dal carbone.
  • L’Italia si trova nella paradossale posizione di avere dinamiche del mercato dell’energia favorevoli e un impegno ad agire di altissima risonanza da parte del suo principale fornitore di energia elettrica, ma di registrare al tempo stesso una quasi totale assenza di misure politiche da parte del governo.
  • Enel si è riposizionata con successo come leader nell’energia pulita davanti ai concorrenti, evitando in tal modo le ripercussioni economiche subite da altri fornitori. Ma Enel resta tuttora forte utilizzatore di carbone e non ha indicato un piano preciso per l’uscita da questa fonte energetica. Deve accelerare la transizione da carbone a energia pulita e sistemi intelligenti.
  • Il governo italiano deve fornire una politica di riferimento equa che si applichi a tutte le centrali a carbone ancora esistenti. La nuova Strategia energetica nazionale e le nuove procedure del Piano nazionale clima-energia dell’UE offrono all’Italia l’occasione di approntare un piano di uscita dal carbone per il prossimo decennio.

Translation by Luisa Piussi of Summary: The Coal Phase Out Transition – Italy’s Leadership Opportunity.

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